Quindici sindaci aderiscono al documento in difesa della sanità del Basso Molise. Con loro cinque consiglieri regionali e un parlamentare

Quindici  sindaci e amministratori del Basso Molise e dell’area del cratere sismico, cinque consiglieri regionali e un parlamentare nel pomeriggio di oggi, a margine di una assemblea convocata dal Primo cittadino di Larino Pino Puchetti, hanno sottoscritto un documento  contenente una richiesta indirizzata al Presidente della giunta regionale Donato Toma,  al Direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto e per conoscenza ai componenti della giunta e del consiglio regionale: “richiesta di potenziamento della rete di emergenza-urgenza ospedaliera in Basso Molise”.

Era difficile ipotizzare prima dell’assemblea odierna una tale prova di forza e di coesione di tanti amministratori del territorio,  a partire dal primo cittadino di Termoli Angelo Sbrocca ai sindaci di Guglionesi Mario Bellotti e Santa Croce di Magliano Donato D’Ambrosio fino ai primi cittadini di Bonefro, Casacalenda,  Morrone e Ururi (ci sono anche le firme degli amministratori di Ripabottoni, Montelongo, Rotello, Provvidenti, Portocannone, Palata, Montorio nei Frentani, Campomarino ),    su un documento-appello che è stato preparato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale di Larino con il supporto di alcuni operatori sanitari. E’ la prova che la misura è ormai colma e che nessun provvedimento contro la sanità del Basso Molise può essere più accettato.  Cinque i componenti di Palazzo D’Aimmo che hanno aderito alla causa e che sono pronti a far sentire la loro voce in consiglio regionale:  per la maggioranza Aida e Nico Romagnuolo in rappresentanza della Lega e Forza Italia e per la minoranza Andrea Greco, Patrizia Manzo e Valerio Fontana del Movimento Cinque Stelle. Si è aggiunta anche l’adesione dell’On. Antonio Federico, parlamentare del Movimento.

L’idea di un documento comune è nata dal Sindaco di Larino dopo l’annunciata volontà del governatore Toma di chiudere  il punto di primo intervento nella Casa della Salute del Vietri, unitamente a quello del SS, Rosario di Venfro, e in seguito ai trasferimenti di parte del personale in servizio al reparto di oculistica frentano. A ciò si è aggiunto negli ultimi giorni anche un altro campanello di allarme che riguarda la Residenza Sanitaria Assistenziale del Vietri e una circolare, a firma del direttore UVIM del distretto Termoli-Larino, che sta arrivando a diversi pazienti ospitati nella struttura, invitati sostanzialmente a lasciare la Rsa entro fine Luglio, tenuto conto di quanto dispone il DCA n. 60 del 16.11.2017 e dei nuovi LEA, secondo cui la durata del trattamento di riabilitazione estensiva a carico del Servizio Sanitario nazionale di norma non può essere superiore ai 60 giorni.  Una notizia accolta con rabbia e sconcerto dai familiari degli ospiti, molti dei quali allettati e bisognosi di assistenza, pronti ad alzare le barricate contro questa ennesima decisione calata dall’alto.

E così dopo il veloce evolversi della situazione oggi i sindaci, allarmati per quanto  sta accadendo, senza che nemmeno sia stato nominato dal governo un nuovo commissario ad acta alla sanità,  hanno annunciato la loro volontà di affiancare il primo cittadino larinese nel chiedere “con la massima urgenza al governo regionale e all’Asrem, in considerazione delle gravi ripercussioni che i tagli alla struttura sanitaria frentana stanno provocando sui cittadini, quali azioni intendano porre in essere per assicurare un livello di emergenza-urgenza che possa soddisfare le esigenze degli utenti al fine di garantire il diritto costituzionale alla salute nonché il rispetto dei livelli essenziali di assistenza”. Gli amministratori chiedono inoltre un incontro per avere “delucidazioni in merito ad eventuali futuri provvedimenti e avvertono che in mancanza di atti o provvedimenti in tal senso, saranno avviate le necessarie e opportune iniziative”.

In definitiva , senza il necessario coinvolgimento dei rappresentanti del territorio nelle scelte che riguardano il diritto alla salute dei cittadini, sarà rottura con il governatore.

Davide Vitiello

 

 

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