Sempre più case disabitate nelle aree montuose di Molise e Abruzzo

Sempre più abitazioni nei paesi interni e freddi del Molise sono state ormai abbandonate da tempo. I proprietari in gran parte sono emigrati altrove, nella speranza di vedere un giorno che la propria dimora sia acquistata da compratori al momento solo immaginati. In Abruzzo le stime parlano di poco meno del 40% delle case non occupato in modo permanente: un dato oltre l’11% sopra la media nazionale, che pone la regione come la quarta in Italia per incidenza di alloggi disabitati.

Le differenze territoriali sono molto ampie già a partire dai quattro capoluoghi. Nei comuni polo il 26,6% di esse non risulta occupato stabilmente. Una percentuale che aumenta man mano che ci si allontana da questi centri. Nei comuni hinterland dei centri come Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila la quota raggiunge il 36%. È però nelle aree periferiche ai piedi della Maiella, Gran Sasso e nell’interno dell’Alto Vastese ai confini con il Molise che il valore è molto più alto.

Si possono notare differenze anche sul piano della zona altimetrica. La montagna interna è infatti l’area che risente di più della mancata occupazione abituale delle abitazioni: il 54% delle case di questo territorio non è permanentemente abitato, contro il 29% della collina litoranea che si affaccia verso le spiagge del mare Adriatico.