Slittamento dei lavori alla Gigfactory: il parere di Confindustria Molise

Sulla questione della Gigafactory a Termoli continuano ad alternarsi gli interventi dei rappresentanti politici locali, ma anche dei rappresentanti del settore lavorativo ed imprenditoriale in merito allo slittamento dei lavori per la realizzazione dell’impianto di produzione di batterie per veicoli elettrici.
In una nota alla stampa il Presidente di Confindustria Molise Vincenzo Longobardi sembra condividere le ragioni che hanno spinto l’azienda Automotive Cells Company a prendere tempo per studiare un nuovo progetto di produzione di batterie a basso costo, ma anche a basso impatto ambientale, tenendo conto delle esigenze e delle possibilità economiche dei consumatori. Il tutto rispettando le normative dell’Unione europea che stanno accelerando il passaggio dei paesi membri alle auto elettriche. L’utilizzo da parte della maggioranza dei cittadini di veicoli elettrici è un misura pensata dal per ridurre le emissioni di Co2, ma è un processo che, se non adeguatamente pianificato, potrebbe però portare ad altre forme d’inquinamento rappresentate ad esempio dallo smaltimento delle vecchie batterie esaurite.
“Quello che sta accadendo a Termoli è solo l’ultimo tassello degli effetti di una politica europea sviluppata ideologicamente contro l’industria – commenta in merito Longobardi – e a favore di paesi esteri, molto più inquinatori e senza alcuna seria valutazione di impatto sociale. ”
Sull’esigenza da parte della Acc di adeguare il progetto dell’impianto alla produzione di batterie più competitive sul mercato, Longobardi cita anche la concorrenza di alcuni paesi asiatici, già molto all’avanguardia in questo settore, a cui si le industrie italiane possono tenere testa solo stando al passo con le innovazioni tecnologiche.
Mi auguro che l’Automotive Cells Company (ACC) – la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e Saft – riesca a contemperare nuove strategie di sviluppo dell’ibrido – prosegue ol Presidente di Confindustria – in modo da mantenere a Termoli un impianto che coniughi le reali esigenze del mercato con lo sviluppo del territorio, facendo leva su competenze, layout e investimenti disponibili”.