Caso Campobasso: Superba e arrogante la Lega Pro con il Consiglio di Stato

Abbiamo l’impressione che sia davvero la prima volta che accade, ma questa vicenda che riguarda l’estromissione della squadra di calcio della Società Sportiva Città di Campobasso dal Campionato di Serie C, che apre al fallimento e dunque alla sparizione totale di una compagine, che ha guadagnato sul campo la permanenza nella Categoria professionistica e che viene esclusa per alcuni percorsi amministrativi, tra l’altro assolutamente sanabili, sembra stia aprendo un baratro nella finora monolitica gestione del sistema calcistico in Italia.

La storia ormai è stranota, il Campobasso viene escluso, ci sono problemi fiscali ma non di solvibilità, il Tar del Lazio conferma di fatto l’esclusione, ma il Consiglio di Stato, in modo assai celere, accoglie il ricorso della Società Sportiva e convoca la Camera di Consiglio per la discussione per il 25 agosto.

In verità il Presidente del Consiglio di Stato, Luciano Barra Caracciolo fa qualcosa di più, forse davvero per la prima volta in assoluto, entra in merito ai percorsi del sistema calcio e ne sottolinea alcuni aspetti, sottolineando il ruolo dello stesso Consiglio di Stato nell’agire per conto ed a tutela dei cittadini.

Un nuovo percorso, in cui abbiamo voluto leggere una certa censura a comportamenti e decisioni che spesso risultano incomprensibili, quelli degli organi direttivi del Calcio Italiano, soprattutto quando premiano e/o puniscono un po’ a loro piacimento, senza considerare che lo statio di difficoltà economico e finanziario è molto più esteso di quando realmente trapela dai palazzi e dalle sedi delle Società affiliate.

Il Decreto suscita indignazione e registriamo una immediata reazione degli Organi sportivi, che chiedono immediatezza nella Giustizia e soprattutto conferne sul loro ottimale operato.

Arriva però a stretto giro un altro Decreto del Presidente del Consiglio di Stato, che torna a sottolineare aspetti senza farsi venire alcuna ansia nei confronti di una macchina di potere ben oliata negli anni e che ha portato in molti dirigenti una sorta di principio di assolutismo e di potenza, che ne ha fatto un circolo di arroganza, protervia e presunzione di infallibilità.

Tutto dunque confermato, il 25 agosto si discuterà il caso in Consiglio di Stato, sperando si raggiunga un risultato che restituisca il valore conquistato sul campo e si sani il dovuto all’Agenzia delle Entrate, perciò allo Stato Italiano, intanto che la Lega Pro prenda atto delle disposizioni del Decreto e le sue “illuminanti” note ed operi al meglio per dar vita al nuovo Campionato di Calcio di Serie C.