Chiuse molte scuole molisane a causa dell’aumento dei contagi da Covid

La considerazione complessiva è che, per decreto presidenziale, le scuole non si chiudono, anche se vengono sollecitate alcune necessarie turnazioni, che metterebbero più sicurezza a quella che già c’è.

Una questione che proviene dal concetto che non sono le presenze negli istituti scolastici a creare di fatto i focolai, ma ne diventano vittime, per mano di chi dall’esterno arriva con il fuoco della virulenza già confezionato.

Così accade che in certi paesi molisani, ma la cosa è diffusa nell’intero settore nazionale, numerosi Sindaci, nel segno dell’Autorità territoriale nei fatti della sanità e della sicurezza, hanno dovuto, perfino loro malgrado, provvedere ad emettere provvedimenti in cui, in sintonia con l’Azienda sanitaria, si ordinano le chiusure delle scuole.

Succede ad Oratino, dove il sindaco Roberto De Socio, prendendo atto della positività di sei suoi concittadini, dopo due giorni di chiusura per sanificazione, ha siglato una nuova ordinanza, dove ha prorogato la chiusura della scuola per l’infanzia e della primaria, fino a nuove disposizioni, decisioni di riapertura rimandate a dopo aver appreso i risultati delle indagini che l’Asrem ha già di fatto iniziato, in seguito alla presenza di un focolaio, comunque in crescita, tra gli oratinesi.

Stessa attenzione a Monteroduni, dove il commissario Prefettizio, Giuseppina Ferri, nel rispetto delle linee guida dell’Asrem, nella piena sintonia con la stessa Azienda, con il Comando Stazione dei Carabinieri e con la Dirigenza Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Galilei”, dopo una certosina mappatura di tutti coloro che hanno avuto contatti con i due cittadini risultati positivi al virus, ha proceduto nella chiusura per 7 giorni, da oggi e fino a domenica 25 ottobre,  della Scuola elementare e Media di via Italo Balbo.

Una decisione che è stata presa anche da altri Amministratori per altre scuole del Molise, al fine di limitare ogni azione di contagio degli alunni, studenti e dei loro familiari. come a Venafro,  dove non è possibile garantire l’attività didattica nell’Istituto “Giordano”, che vede ben 59 docenti in temporanea assenza per essere sottoposti alla quarantena.

Una situazione difficile che si va facendo sempre più complessa.

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