L’Asrem ignora la Regione e incarica due legali per difendere l’onorabilità

Al centro della questione c’è la difesa dell’onorabilità dell’Azienda Sanitaria Regionale.

La decisione della dirigenza era stata prospettata, negli ultimi mesi del 2023, per provvedere alla difesa da ogni possibile attacco e dunque blindare l’Azienda e preservarla anche dal punto di vista critico, come ad esempio sottolineando le eventuali mancanze e le possibili disfunzioni del sistema di tutela della salute dei cittadini.

L’idea di salvaguardare l’onorabilità doveva passare attraverso la nomina di un legale, che avrebbe svolto il compito di difesa soprattutto delle scelte dirigenziali.

A questa scelta immediatamente, il 30 gennaio, giunse la risposta del Consiglio Regionale del Molise, che chiedeva chiarimenti relativi alla delibera del Direttore Generale dell’Asrem, la numero 923 del 21 novembre 2023, ma nello stesso tempo invitava la stessa dirigenza ad annullare e/o revocare, in autotutela e con effetto immediato, quel provvedimento.

Oggi scopriamo che la richiesta del Consiglio è totalmente caduta nel vuoto, nessuno ne ha evidentemente tenuto conto, perché altrimenti non sarebbe accaduto quel che veramente è accaduto e cioè la concessione dell’incarico agli avvocati, già collaboratori interni all’Azienda Sanitaria, Maria Lucia Gallo e Giuseppe Lagioia, che hanno ottrenuto il mandato, appunto, di procedere nelle eventuali azioni giudiziarie contro tutti quelli che possano offendere o ledere la dignità e l’immagine della stessa Amministrazione, dei suoi dirigenti e di quanti possono essere fatti oggetto di comportamenti tali da configurare un eventuale ingiustificato allarme pubblico e sociale.

In effetti sembra una vera e propria blindatura da ogni critica, perfino quelle più pertinenti, che entrerebbero in merito a comportamenti aziendali che minano la stessa tutela della salute dei cittadini.

Un provvedimento che di fatto sembra discutibile e che gli stessi Consiglieri regionali avevano in qualche modo considerato non adeguato e che oggi viene attivato, nonostante l’opinione di molti cittadini e della maggioranza degli uomini che siedono nel massimo organo politico della Regione Molise.