Critica la Filt – Cgil per le soluzioni mancate del Trasporto Pubblico Locale

La Regione ha destinato molte risorse per l’acquisto di nuovi mezzi per la circolazione Extraurbana, lasciando che il servizio nelle città venisse erogato attraverso l’utilizzo di autobus obsoleti.

Lo affermano i dirigenti della FILT CGIL, l’organizzazione sindacale che si occupa del Trasporto Pubblico Urbano e dei suoi addetti.

Dal Sindacato si afferma che si sta determinando una situazione da terzo mondo, dalla quale emerge che degli 85 autobus impiegarti per il Trasporto Pubblico Locale Urbano, cioè quello attivato nelle città Campobasso, Isernia, Termoli e Larino, soltanto il 18,8% è classificato Euro 5 ed Euro 6, a fronte di un dato nazionale che racconta una copertura del 52,5%.

Molti sono classificati Euro 3 e, in base a quanto previsto dal Decreto Infrastrutture, non potranno più circolare dal 1 Gennaio 2024″.

Il tutto si declinerà in uno scenario drammatico. Basti pensare per esempio che a Campobasso da settembre scorso alcune frazioni sono state escluse dal servizio e che le Contrade Foce e Feudo non hanno più il collegamento con la città, mentre le linee urbane pomeridiane di 1 Rosso e 1 Nero sono state accorpate con una conseguente dilazione dei tempi di percorrenza.

A Isernia la situazione non è certo più rosea. Alcuni servizi importanti sono stati tagliati, sempre per mancanza di autobus e naturalmente con ripercussioni negative sull’utenza, come quella più fragile dei pensionati, portatori di handicap con difficoltà motorie e persone che non possono permettersi auto propria. Ripercussioni negative anche sul personale dipendente che, non avendo mezzi per lavorare, viene lasciato a casa.