Con l’aumentare dello spopolamento si perdono sempre più servizi

L’abbandono da parte delle giovani generazioni dei paesi di montagna non riguarda solo il Molise e la parte più interna dell’Abruzzo, ma oltre 5 mila centri sparsi lungo tutta la Penisola, soprattutto sul versante appenninico.

In Molise i residenti rimasti sono poco più di 290 mila. Solo da gennaio a settembre di questo 2023 si sono persi 2mila abitanti. Negli ultimi 2 decenni le province di Campobasso e Isernia hanno visto evaporare oltre 30 mila residenti, oltre il 10% della popolazione totale. Sono diversi, inoltre, i piccoli comuni che rischiano di scendere sotto la quota di 100 abitanti: da Castelverrino a Pietracupa, da Provvidenti a Castelpizzuto, da San Biase a Pescopennataro. La particolarità è che il calo generale della popolazione dell’intero Paese colpisce però solo le piccole comunità che ospitano appena il 16%, ma rappresentano il 70% del numero totale dei comuni italiani. Lo spopolamento porta inoltre con sé la mancata salvaguardia delle colture ortofrutticole, la tutela delle campagne da frane e allagamenti e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

La fuga dalle aree interne acuisce, per la Coldiretti, la situazione di solitudine delle aziende agricole, aumentando la tendenza allo smantellamento delle caserme Carabinieri, scuole, poste, ambulatori medici, realtà sportive e aggregative.