È entrata in vigore ufficialmente da ieri, lunedì 1 Aprile, la tassa di soggiorno da pagare nelle strutture ricettive di Campobasso, un’imposta di 1€ a persona, introdotta recentemente dal Comune.
Al di là della procedura, con i titolari di hotel, case vacanze, campeggi, b&b ed altro, che saranno tenuti a registrarsi sul portale Tourist Tax, non sono emerse posizioni di contrarietà al pagamento di quella che è una tassa considerata normalissima nella stragrande maggioranza delle altre città italiane.
Lo stesso Consiglio comunale che ha approvato il provvedimento lo scorso dicembre è stato abbastanza compatto sull’introduzione di questa imposta il cui ricavato sarà reinvestito per migliorare il settore turistico campobassano.
Un’iniziativa certamente intelligente ed al passo coi tempi: una tassa congrua con i proventi che saranno vincolati a interventi utili per il settore turistico e dell’accoglienza, per migliorare, tra l’altro, la fruizione dell’offerta nella città di Campobasso.
Una cifra simbolica quella di un euro a testa, che non condiziona il mercato ed il business del turismo nella città, anzi, spesso i turisti si domandavano come mai nella città capoluogo del Molise non fosse ancora entrata in vigore tale imposta, oramai scontata nelle altre realtà italiane. Insomma, chi veniva nel capoluogo restava più sorpreso che non si pagasse l’imposta di soggiorno e non del contrario.
Ma c’è anche un’altra osservazione da fare: questa tassazione permetterà a tutta una serie di strutture abusive che evadono puntualmente le tasse di venire a galla. Un far west intollerabile, un fenomeno presente anche nella nostra città. La tassa di soggiorno, secondo i gestori del territorio, porterà così un doppio beneficio: farà bene al turismo e farà emergere il sommerso.