Le imprese della Pesca chiedono di passare al principio dell’autogestione.

Per questa estate dal Ministero delle Politiche Agricole è emersa l’indicazione, ancora ufficiosa, di far scattare il blocco delle attività della pesca nel mare Adriatico dal 31 luglio al 10 settembre  da Trieste a Ancona e dal 28 agosto all’8 ottobre da San Benedetto del Tronto a Termoli.

Secondo quanto assicurato dalla Capitale si tratterà dell’ultimo anno di applicazione dell’attuale formula del fermo biologico che per molte imprese della Pesca si è manifestata fallimentare. L’auspicio per le marinerie dell’Adriatico è quello che si possa mettere in campo un nuovo sistema che tenga conto delle esigenze di riproduzione delle specie ittiche e delle esigenze economiche del comparto, passando al principio dell’autogestione.

Un sistema realizzabile attraverso un periodo di blocco della fascia costiera dal primo luglio alla fine di ottobre, all’interno del quale ogni singola impresa della pesca potrà scegliere i 30 giorni di stop delle attività. Prioritario sarà anche il blocco della pesca fino a 6 miglia dalla battigia per sistemi trainati pelagici ancora dal primo luglio e fino al 30 settembre.

Intanto i lavoratori restano preoccupati dalle mancate certezze dell’Unione Europea per il pagamento del premio di fermo alle imprese e per la pesca illegale effettuata da armatori senza scrupoli che inondano i mercati del pescato con produzioni spesso celate da propositi di pesca sportiva.

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