Emergenza Coronavirus: l’Italia intera diventa tutta Zona Rossa

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha preso la decisione di estendere le cosiddette Zone rosse a tutto il Paese, decretando di fatto che per l’emergenza da Coronavirus Covid-19,  l’Italia è la prima nazione al mondo completamente da considerare una grande Zona rossa, assolutamente attenzionata e soprattutto protetta, dove incidono già tutte le misure atte al contenimento del contagio, attuate in Lombardia e nelle 14 Province individuate nel precedente Decreto dell’8 marzo.

Nel nuovo, che ripetiamo interessa l’intero Paese, bisogna essenzialmente evitare gli spostamenti, salvo per esigenze conclamate, come quelle legate al lavoro, alla salute e ad altre particolari necessità.

Naturalmente ci sono e ci saranno numerose domande circa le prescrizioni, ogni persona ha e avrà una domanda da porre ed una storia di vita legata a proprie esigenze, però, in attesa di risposte puntuali, vediamo in sintesi alcune delle cose da rispettare.

I cittadini, come già sottolineato, possono muoversi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. Nessun fermo alla circolazione delle merci né il trasporto pubblico. Si può fare la spesa. Chi si sposta sul territorio deve autocertificare le ragioni per cui lo fa e per coloro che trasgrediscono o dichiarano il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto.

Sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico, quindi niente feste né raduni.

Resta la prescrizione di chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi, che è “fortemente raccomandato” di restare a casa e contattare il proprio medico. Il divieto di muoversi è “assoluto” per chi sia stato messo in quarantena o sia positivo al virus.

Fermi tutti gli sport, incluso il campionato di calcio, ma possono tenersi a porte chiuse competizioni internazionali. Gli atleti professionisti e olimpici possono allenarsi.

Chiuse le palestre, ma si può fare sport all’aria aperta rispettando la distanza di un metro.
Chiusura anche per le piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi e gli impianti sciistici.

Nelle prescrizioni si “raccomanda” ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi. Sono invece sospesi i congedi dei medici. E’ applicabile il lavoro agile anche in assenza di accordi aziendali.

Manifestazioni sospese: chiusi cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e bingo, discoteche, ma anche musei e siti archeologici.

Aperti i Bar ed  i ristoranti solo dalle 6 alle 18 con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro tra gli avventori, pena la sospensione dell’attività. La regola della distanza vale per tutti i negozi che possono stare aperti ma se sono all’interno dei centri commerciali chiudono nei weekend, nei giorni festivi e prefestivi.

Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie.

Resta immutata la decisione per Scuole e università, che restano chiuse fino al 3 aprile.

Niente concorsi, solo quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici.

I luoghi di culto possono aprire, ma devono garantire la distanza di almeno un metro tra i fedeli: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali.

 

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