Festa dell’Europa, Patriciello: Ue esempio di come porre fine a tutte le guerre

Oggi più che mai, nel giorno della Festa dell’Europa, abbiamo il dovere di ricordare che l’Unione Europea rappresenta una garanzia per la democrazia e la libertà dei suoi cittadini. Allo stesso tempo, però, non può ridursi al ruolo di semplice comprimaria ed immobile spettatrice di un mondo in rapida evoluzione. La pandemia prima, e la guerra in Ucraina poi, sono lì a dimostrarlo.”

Così Aldo Patriciello, europarlamentare azzurro e membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia al Parlamento Europeo, nel giorno del 72esimo anniversario della Dichiarazione Schuman, atto di nascita dell’Unione Europea.

“Festeggiare l’Europa – spiega l’eurodeputato molisano –  non significa di certo dimenticare i problemi o, peggio ancora, sottovalutarne la portata. Significa celebrare un’impresa a dir poco impossibile, che era quella di ricostruire un continente devastato da due guerre mondiali in pochi anni e allo stesso tempo mettere pace tra Stati che si erano odiati fino al giorno prima.

Chiunque abbia vissuto la privazione della libertà sa che la nostra Unione è una conquista preziosa che non va mai data per scontata. Ma bisogna avere il coraggio di cambiare, se necessario. Lo Stato come lo conoscevano i nostri padri e i nostri nonni è sempre meno adatto a soddisfare le esigenze dei cittadini e del mondo moderno in generale. Ecco perché – conclude l’europarlamentare azzurro –  solo un’Europa ancora più unità sarà la soluzione inevitabile per competere in un mondo sempre più globalizzato come quello attuale.”