I numeri degli incidenti mortali nel settore dell’edilizia in Italia

In Italia c’è una tragedia che si rinnova quotidianamente, quella degli incidenti sul lavoro e soprattutto quelli con esito mortale.

Un dato altissimo, un morto ogni due giorni nei cantieri edili, un dato secco che riguarda questo settore, sempre indicato come centrale e significativo per l’economia nazionale.

Un settore che paga una sicurezza non attivata e non adeguata, che crea difficoltà enormi ai lavoratori che si trovano ad operare in strutture che non sempre consentono scampo in caso di incidenti.

Al problema si aggiunge spesso la beffa, senza toccare il conto del lavoro nero che è stimato riguarda oltre 220 mila addetti, che è diffusissimo e riguarda quasi sempre gente di provenienza extraeuropea, succede che in un caso su tre i lavoratori colpiti non hanno neanche un contratto del settore edile, bensì sono regolati da altri contratti collettivi di lavoro, quasi sempre del settore metalmeccanico.

La ragione è semplice, questi lavoratori edili, che vengono inquadrati tra i metalmeccanici non sono tenuti a frequentare i corsi di formazione, che sono obbligatori per gli edili.

Il fatto rende queste maestranze meno consapevoli e meno preparate ad affrontare i rischi ed i pericoli che possono incorrere durante l’intera giornata lavorativa.

Il Molise non è un territorio immune, i suoi numeri sono inferiori ad altre Regioni, ma bisogna dire che le percentuali, visto gli abitanti e l’estenzione geografica,sono comunque alte.

Nel 2023 si sono registrati comunque 5 incidenti con esito mortale.

I numeri dicono che nei settori della costruzioni e dell’installazione di impianti, nel 2019 di incidenti mortali ce ne sono stati 13, nel 2020 sono cresciti a 17, nel 2021 ancora un’altra crescita, ben 19, per scendere a 6 nel 2022 e appunto 5 nello scorso anno.