Il Molise ostaggio di Toma e del suo governo: ferme al palo tutte le emergenze

I molisani non hanno più tempo di attendere il teatrino della spartizione di poltrone e di riposizionamenti interni messo in atto dalla maggioranza e dal Presidente della Regione.

Ha esordito con queste parole  il portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale Andrea Greco, nel corso della conferenza stampa indetta dal gruppo per denunciare la preoccupante situazione di stallo che si è determinata dopo l’azzeramento delle deleghe agli assessori deciso dal Governatore, una inutile prova di forza che a soli 7 mesi dall’inizio della legislatura mette in evidenza la debolezza di una maggioranza unita solo da interessi di potere e di poltrone.

Un giudizio espresso all’unisono dagli esponenti pentastellati a Palazzo D’Aimmo ma le ripercussioni più gravi, in questa vicenda, continuano a ricadere sui molisani e sulla paralisi di un consiglio regionale in cui, così come sottolineato dai consiglieri Patrizia Manzo e Vittorio Nola, non è dato discutere di nulla, a partire dalle grandi vertenze irrisolte fino alle altre problematiche che interessano il territorio: dall’inquinamento ambientale nella piana di Venafro alle esposizioni debitorie milionarie dei consorzi di bonifica, fino all’emergenza che riguarda il settore dei trasporti.

C’è poi un’altra questione che ha finito per aggravare la crisi interna alla maggioranza e che riguarda l’ormai nota delibera di giunta approvata il 31 Dicembre scorso con la quale è stato deciso l’affidamento diretto di 1.300 mila euro alla società in house Sviluppo Italia Molise per la redazione entro il 2021 del piano strategico regionale del turismo. Una cifra che secondo il consigliere Angelo Primiani non ha eguali in nessuna regione d’Italia, “basti pensare – ha dichiarato Primiani – che il Piemonte, regione all’avanguardia nel settore del turismo , per il piano strategico ha speso 250 mila euro mentre l’Abruzzo ha impegnato poco più di 60 mila euro”.

La condizione di stallo riguarda anche lo stato di emergenza post-sisma come rilevato dal consigliere Fabio De Chirico, con il governatore Toma che prima ha preteso la nomina a commissario delegato e successivamente si è ben guardato dal rispondere all’interpellanza con la quale si chiede conto dei ritardi nell’erogazione del contributo per l’autonoma sistemazione a 540 sfollati che vivono nel cratere.

Ritardi preoccupanti anche sulle infrastrutture strategiche come l’Acquedotto Molisano Centrale che, così come ha ricordato Valerio Fontana, avrebbe dovuto essere inaugurato a Novembre e che ancora oggi, a distanza oltre 1 mese e mezzo, non è ancora stato completato.

C’è poi il capitolo dei costi della politica incrementati grazie al meccanismo della surroga dei consiglieri e del numero di componenti della giunta che pesano, più che in passato, sul martoriato bilancio di una regione che potrebbe non reggere ancora a lungo la sua autonomia.

 

 

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