NEUROMED: la dieta mediterranea aumenta l’efficacia delle “statine”

Una alimentazione ispirata ai principi mediterranei evidenzia l’effetto delle statine nei pazienti che hanno avuto già un infarto o un ictus.

Questo il concetto alla base della ricerca condotta dai medici e operatori dell’Istituto Neuromed di Pozzilli, dove si dimostra che la pratica dell’alimentazione mediterranea sia di supporto alle prerogative del farmaco, che già di per sé si è mostrato positivo ai fini della cura delle persone colpite da tali patologie mediche.

I ricercatori hanno poi analizzato i meccanismi che possono essere alla base di questa interazione, finora poco esplorata, tra farmaco e abitudini alimentari.

“La combinazione vincente tra statine e Dieta Mediterranea – spiega Licia Iacoviello, capo del Laboratorio di Epidemiologia molecolare e nutrizionale dello stesso Dipartimento e professore ordinario di Igiene all’Università dell’Insubria – sembra agire, piuttosto che sui livelli di colesterolo, attraverso una riduzione dell’infiammazione subclinica, una condizione che predispone a un più alto rischio di malattia e di mortalità. Questo dato è di particolare interesse soprattutto alla luce dell’osservazione che un elevato livello di infiammazione subclinica comporta un rischio doppio di mortalità nei pazienti che hanno già avuto un infarto o un ictus”.

“Questa ricerca – commenta Giovanni de Gaetano, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione – suggerisce di concentrarsi maggiormente sulle possibili interazioni tra cibo e farmaco, un aspetto ancora trascurato nella ricerca epidemiologica. Saranno ora necessari studi clinici controllati per approfondire questi risultati. Ma se il nostro dato verrà confermato, si potranno aprire nuove possibilità terapeutiche per chi ha avuto già un evento cardiovascolare, permettendo una migliore modulazione dell’intervento farmacologico in relazione alle abitudini di vita di ciascuno. È questo un nuovo aspetto della medicina personalizzata”.

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