Regione Abruzzo e Provincia di Isernia parte civile nell’uccisione dell’orsa Amarena

 

La barbara uccisione dell’orsa Amarena freddata a fucilate a San Benedetto dei Marsi, all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, è stato un fatto gravissimo, che arreca un enorme danno ad una popolazione di appena una sessantina di esemplari.

Non esistono motivazioni per giustificare l’episodio, poiché eventuali danni alle colture arrecati dagli orsi anche fuori dai confini dell’area contigua sono stati sempre indennizzati dall’Ente Parco agli agricoltori. L’Associazione Cultura e Solidarietà sollecita un piano di iniziative a salvaguardia della fauna selvatica per tutelare ogni specie animale che costituisce la ricchezza dell’area protetta nell’Appennino compresa tra Abruzzo, Lazio e la provincia di Isernia. Ci sono strumenti normativi e risorse finanziarie per attuare la protezione degli animali e delle risorse naturalistiche dell’area.

Nel frattempo la Regione Abruzzo e l’Amministrazione Provinciale di Isernia si dichiarano pronte in processo a costituirsi parte civile contro il 56enne che ha sparato a freddo Amarena. L’uccisione dell’orsa non può e non deve trovare giustificazioni – asserisce Alfredo Ricci – presidente dell’ente di via Berta, poiché abbiamo dei doveri anche nei confronti della terra che ci ospita. Ma anche per l’assenza di programmazione – conclude infine Aldo Di Giacomo – il Parco in questione si è risolto in un’occasione sprecata di sviluppo e occupazione per l’area molisana.