Una giornata drammatica per il Molise, che perde due dei suoi giovani figli

Una giornata drammatica per l’intera regione quella da registrare, lunedì 18 Dicembre. Giorno in cui il Molise in poche ore è stato chiamato a dire addio a due suoi figli: Alessandro, il bimbo di 9 anni vittima delle esalazioni dovute all’incendio divampato nel cuore della notte nella sua abitazione a Campobasso e, a poche ore di distanza, un suo coetaneo, Flavio, il ragazzino di 11 anni rimasto vittima del tragico incidente stradale avvenuto sulla statale 16 nel territorio di Petacciato.

Nell’ultimo caso un impatto violentissimo tra i veicoli, due auto ed un pullman su cui viaggiavano una ventina di passeggeri circa, i mezzi coinvolti. Flavio, originario di Termoli, viaggiava sulla Ford C-max distrutta nell’impatto, con il papà 54 anni, trasferito d’urgenza in ospedale, le cui condizioni restano estremamente preoccupanti. La prognosi dell’uomo, che ha riportato danni ai polmoni, fratture scomposte e lesioni interne, resta riservata.

Ancora da chiarire e ricostruire con esattezza le cause dell’incidente e quanto accaduto. La C-Max con a bordo padre e figlio viaggiava in direzione Vasto quando ha impattato contro un’Alfa 159. In quel momento è sopraggiunto un autobus della Sati, partito da Pescara e diretto a Termoli che sembrerebbe aver centrato in pieno l’auto del piccolo Flavio e del padre. Sbalzato fuori dall’autovettura, il minore è stato poi raccolto agonizzante sull’asfalto dai soccorritori.

La corsa disperata in ambulanza, con il mezzo della Misericodia a sirene spiegate, si è arrestata all’ingresso del Pronto Soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli, vinta dalla morte.

La madre, che non era presente, appresa la terribile notizia, ha avuto un malore ed è stata portata a sua volta al nosocomio.

Una morte che ha spezzato il cuore alla comunità bassomolisana. Una tragedia immane, una famiglia distrutta. Questa come quella avvenuta a Campobasso.

Una giornata, nella settimana che precede il Natale, segnata dal sangue e dal dolore collettivo per delle vite fragili, spezzate in questi modi, apparentemente assurdi.