I problemi dei lavoratori pendolari che dal Molise si recano alla Sevel di Atessa

Questa volta, parlando della Società del Trasporto Pubblico ATM, non entriamo in merito al ciclico stato di agitazione dei suoi dipendenti, a causa dei costanti ritardi nel pagare gli stipendi, bensì dei problemi, anche essi abbastanza perpetui, che incontrano i lavoratori pendolari che dal Molise si recano nel vicino Abruzzo, nello specifico presso lo Stabilimento della Sevel nella Val di Sangro, in territorio di Atessa.

Lamentano che “c’è sempre un problema”, non si riesce proprio a trovare qualcosa di positivo che duri più di un giorno.

Pullman pieni, dove non si mantiene il distanziamento, una organizzazione pessima, che non riesce a garantire quei livelli di sicurezza oggi assolutamente necessari.

Una Società, l’ATM, che non è vicina ai suoi utenti e che neanche risponde alle richieste, tutte legittime, dei suoi viaggiatori.

Intanto le questioni si innescano con le altre rivendicazioni, creando un disagio collettivo che si traduce nella difficoltà dei rapporti sindacali.

Un esempio delle proteste è dato dalla lettera di diffida all’Azienda, indirizzata anche alle Prefetture di Campobasso e Chieti, con la quale la segreteria interregionale della FIM-Cisl, denuncia letteralmente alcune illegittimità riscontrate, come una il 7 gennaio, sulla tratta Ururi-San Martino-Portocannone-Campomarino- Stabilimento Sevel, in cui a bordo di un autobus si riscontrava una presenza superiore al 50% dei posti a sedere, contravvenendo ad ogni norma.

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