La battaglia giusta e sacrosanta dell’USB per la stabilizzazione dei forestali

Siamo abituati da tempo a vedere operai forestali e di operatori AIB, per intenderci quelli che lottano contro gli incendi boschivi, impegnati in presidi estenuanti davanti le sedi istituzionali del nostro Molise.

Sono ciclicamente presenti per chiedere la giusta attenzione di un contratto, della possibilità di continuare ad essere impiegati nelle operazioni di prevenzione per gli eventi difficili che possono verificarsi, per un’azione di controllo dei boschi e dei territori e per garantire le giuste sicurezze.

Presidi che davvero fanno pensare, perché significa che il loro ruolo non viene riconosciuto automaticamente ed invece devono sempre chiedere e chiedere continuamente, elemosinando un briciolo di attenzione.

Intanto intervengono sempre a garanzia del territorio e lo fanno perfino senza l’onore della cronaca per l’importanza del loro lavoro, che è sempre, vogliamo sottolinearlo, un lavoro da precari, senza un futuro certo, spesso legato agli umori di un assessore o di un dirigente, un funzionario.

Poi accade un giorno che ti accorgi di come è insicuro, anche nei fatti ambientali, il nostro Molise.

Te ne accorgi dal fuoco che divampa e che distrugge boschi e campagne, perfino arriva a bussare alle case, si insinua nelle automobili, arde tutto, uccidendo centinaia di animali, minacciando l’uomo.

Non ha preferenze, il fuoco, arriva ovunque, mare, montagna, campagna, paesi, città, trovando la forza di chi difende ilmondo intero, i Vigili del Fuoco, i Volontari,la Protezione Civile, tutte le Forze di Polizia, i Carabinieri, i cittadini, tutti, perché ne va di mezzo l’esistenza di tutti.

Così succede che all’indomani degli eventi più catastrofici, come quelli che hanno interessato la costa, giunge l’ennesimo documento dell’Unione Sindacale di Base che richiama tutti “all’assoluta necessità della presenza altamente qualificata degli operatori AIB dislocati nei vari nuclei del Molise, all’assoluta necessità degli operai forestali”.

Eccoci, dunque, al punto, la necessità che, udite udite, “la politica inizi un ragionamento serio, mirato alla prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi”, a che i territori siano più sicuri e magari più controllati.

L’USB, con il documento, ringrazia chi ha lottato in questi giorni contro il fuoco e ricorda, per l’ennesima volta, la battaglia sacrosanta per ottenere la stabilizzazione di questi lavoratori, tanto necessari e però tanto mortificati, loro, così utili, che non meritano l’ingiustizia di essere ignorati.

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