Finisce in Corte Costituzionale la Legge 191 che favorisce le TV più ricche

Poche e potenti reti televisive nazionali da anni intendono affossare le numerose e piccole emittenti regionali, limitando il pluralismo dell’informazione locale e la democrazia, con l’avvallo del governo dalla Capitale che continua ad elargire tranquillamente il 95% dei finanziamenti a poche decine di grandi reti italiane, anche a costo di aggirare un giudizio del Consiglio di Stato.

L’associazione TV Insieme, che rappresenta nella Penisola 28 emittenti, ha preso una posizione chiara contro la sfavorevole distribuzione dei contributi pubblici all’editoria italiana.

Attraverso la legge 191 di fine 2023 in Parlamento alcuni politici avevano difeso le emittenti più ricche del Paese a scapito di molte altre che operano non senza difficoltà in ambito regionale come in Molise in base ad una discutibile graduatoria.

Un sistema irregolare messo in discussione proprio dal Consiglio di Stato. Adesso l’Associazione TV Insieme rimanda l’inquietante ordinanza alla Corte Costituzionale per ristabilire legittimità, salvaguardare il pluralismo della informazione e garantire una corretta concorrenza prima che sia troppo tardi per molti piccoli editori, giornalisti e tecnici.