Per la Coldiretti serve un Piano Nazionale per limitare la fauna selvatica

Sono moltissime, in questi ultimi giorni, le segnalazioni di avvistamenti e di attacchi predatori da parte di lupi nelle Zone di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che interessano numerosi territori delle tre Regioni.

A tal riguardo la Coldiretti ha voluto esprimere tutta la sua preoccupazione e tornare ad auspicare, nel più breve tempo possibile, l’attivazione di un Piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche, che oggi sono stimate nella misura di oltre 3300 lupi e 2milioni e 300 mila cinghiali.

Numeri in netta crescita, con i lupi che tornano a popolare le aree da nord a sud, avvicinandosi sempre di più alle zone urbane, comprese quelle molisane, come gli avvistamenti ultimi alla contrada Castagna di Isernia.

Una situazione dunque che chiama ad interventi solutivi, perché sembra il lupo non sia più in pericolo di estinzione e bisogna perciò difendere soprattutto gli agricoltori e gli animali da allevamento.

I dati dell’Ispra raccontano di 950 lupi nelle aree alpine, ma anche di oltre 2400 dislocati nel resto d’Italia, compreso il Molise.

Un problema che si moltiplica anche e soprattutto per la presenza, più volte denunciata, di un numero sproporzionato di cinghiali.

Questi animali, come riporta la cronaca, sono ormai diventati parte delle città, passeggiando con la loro numerosa prole nelle strade cittadine, perfino quelle abbastanza centrali.

La pericolosità è evidente, bisogna assolutamente fare qualcosa, prima  che sia troppo tardi per intervenire.