Nuovo caso di Stalking in Molise: ex compagno della donna finisce ai domiciliari

Un cittadino molisano di 41 anni è stato tratto in arresto dalla Polizia di stato perché responsabile del reato di stalking nei confronti della sua ex compagna.

Una storia che ha un inquietante  filo conduttore con tante altre vicende di cui spesso, troppo spesso si sente parlare.

Un filo conduttore che si lega anche alle dinamiche che le vittime di Stalking sono costrette a vivere e subire.

Anna, nome di fantasia, aveva sporto numerose denunce per la condotta persecutoria del suo ormai ex compagno, che la seguiva ossessivamente al punto da indurre la donna a cambiare radicalmente le sue abitudini di vita, fino all’estrema ratio del rinchiudersi in casa per paura di uscire da sola.

Motivazioni che avevano spinto Anna,ed i due suoi figli di 6 e 3 anni, ad allontanarsi dal persecutore, scegliendo di trasferirsi in una struttura protetta.

Non è bastato, perché nonostante le precauzioni l’uomo continuava nei suoi intenti persecutori, utilizzando violenza fisica e psicologica per imporre la sua presenza nella vita della donna.

L’uomo, che non si era lasciato intimidire dall’ordinanza di natura cautelare emessa dalla Procura della Repubblica  – la quale vietava espressamente l’avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima – ha costretto l’autorità giudiziaria ad emettere un aggravamento della misura cautelare che si è trasformato così in arresti domiciliari.

Una situazione questa, in cui sono costrette a vivere milioni di donne come Anna.

Basti pensare che secondo l’Istat il 21,5 % delle donne con un’età compresa tra i 16 ed i 70 anni, vale a dire oltre 2 milioni di vittime, hanno subito comportamenti persecutori da parte del loro ex partner nell’arco della vita.

Di queste donne il 78% non si è rivolta a nessuna istituzione per denunciare la situazione e non ha nemmeno cercato aiuto presso servizi specializzati; solo il 15% si è rivolta alle forze dell’ordine, il 4.5% ad un avvocato e l’1.5% ha chiesto aiuto ad un centro anti violenza o anti stalking.

Ma la prevenzione e la protezione delle istituzioni non dovrebbe essere considerato lo strumento definitivo per debellare questa opprimente piaga sociale, bisognerebbe puntare invece sulla ri-educazione di quanti si sono macchiati di questo orrendo crimine e nella costruzione di una cultura di massa meno maschio-centrica è più volta all’indipendenza della donna.

 

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